Maurizio Tiriticco - anno scolastico 2006-2007
Maurizio Tiriticco - 01-08-2007
Rimbocchiamoci le maniche!

Alla vigilia dell'impresa che il nostro Sistema educativo e l'intero Paese si accingono ad affrontare di qui ad un mese, confesso che avrei preferito da due autori e maestri quali Berlinguer e Vertecchi molto ma molto di più nei loro ultimi scritti su "insegnare", "il Manifesto", "l'Unità". Si tratta di un'impresa che dire titanica non è affatto esagerato! Non appena saranno perfezionati gli atti formali, nell'intero primo ciclo si partirà con le indicazioni nazionali postmorattiane, le Indicazioni per il curricolo, ed in tutti i bienni del secondo ciclo si partirà con l'innalzamento dell'obbligo di istruzione dagli otto ai dieci anni di età.
A molti di noi già stanno tremando le vene e i polsi per l'enorme sforzo che dirigenti ed insegnanti saranno chiamati a compiere - e non solo loro ovviamente, perché ad essere direttamente coinvolti nell'operazione sono gli studenti e le loro famiglie. E subito dopo la calura agostana!
Questo dovrebbe essere, dunque, il tempo di una trepida vigilia, dei suggerimenti, dei consigli, degli incoraggiamenti, se non degli aiuti concreti in termini di indicazioni di lavoro, di metodologie, tanto più necessarie quanto più silenzioso e lontano sembra essere il Ministero PI! E, se su questo scottante terreno gli esperti non intervengono con tutta l'autorità, appunto, della loro esperienza politica, educativa, pedagogica, a chi si rivolgeranno coloro che in prima linea dovranno dare l'avvio a questa impegnativa innovazione?
E' anche vero che non siamo più ai tempi dei Programmi ministeriali e che il Ministero non deve assolutamente intervenire in tutto e su tutto, perché la gestione dei curricoli spetta alle istituzioni scolastiche, che sono chiamate a realizzarli nella loro piena autonomia, purché a monte siano chiare le finalità le risorse, gli ambiti, i vincoli.. Ed in questo "a monte" dovrebbero esserci almeno due fattori forti: l'autorevolezza degli esperti, la chiarezza della politica e della Amministrazione.
Maurizio Tiriticco - 04-07-2007
Scegliere a 13 anni: perché?

Alla vigilia del varo dei provvedimenti che elevano, dal prossimo anno scolastico, l'obbligo di istruzione di due anni, Valentina Aprea su "il Riformista" del 2 luglio avverte l'esigenza di denunciare il grave errore che l'attuale Governo ha compiuto assumendo un impegno in tal senso, gettando letteralmente a mare la legge Moratti e le scelte con essa adottate e a tutti note...

Valentina Aprea chiama ora in causa l'Europa, l'Ocse ed altri sistemi scolastici, forse ben più avanzati dei nostri per quanto riguarda il rapporto tra istruzione e formazione. Ma in cinque anni il suo Governo non è stato in grado di muovere un dito nella direzione che oggi l'Aprea auspica. La scelta spudorata di istituire otto licei otto, tra i quali quello tecnologico e quello economico, non significava forse dar vita a percorsi di istruzione tutta teorica e rafforzare così una tradizione che invece occorreva superare?
Maurizio Tiriticco - 23-06-2007
Che cosa è successo con la proposta del testo di Dante nella tornata d'esame dello scorso 20 giugno? Tentiamo - a nostra volta - un'analisi.
1) Si tratta di un testo estremamente specialistico proposto indifferentemente ad una platea di lettori assai diversificati: gli studenti degli istituti professionali non leggono Dante nell'ultima classe: quindi è stata preclusa ad una parte di questa platea la possibilità di affrontare la tipologia A della prima prova. Mi chiedo: per quale ragione non è stata proposta all'intera platea dei candidati l'analisi di un testo di tecnica delle costruzioni, o di meccanica applicata? Come avrebbero reagito gli studenti del liceo classico? Insomma una certa idea di cultura "nobile" e di cultura di serie B non è mai stata sconfitta!
Maurizio Tiriticco - 02-06-2007
Grande era stata la mia perplessità quando, leggendo la nuova ordinanza sugli esami di Stato, mi sono imbattuto in quel comma 13 dell'articolo 8 in cui si afferma che gli insegnanti di religione cattolica "partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento". Neanche la Moratti era giunta a tanto! Ci ha pensato un ministro di centro-sinistra!

Nel comma 13 articolo 8 della nuova ordinanza relativa agli esami di stato si afferma che gli insegnanti di religione cattolica "partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento".

Il Tar del Lazio, in accoglimento di una serie di eccezioni avanzate da molte associazioni di cittadini, ha sospeso l'efficacia del citato comma.

Il MInistero PI ci comunica che il Consiglio di Stato ha sospeso la sospensiva del Tar! E tutto nel giro di 24 ore, poco più, poco meno! Il che significa che, quando la nostra Amministrazione vuole, e quando c'è una "buona causa", si fanno salti mortali per superare ogni ostacolo! Tale speditezza vorremmo che si verificasse anche per altre buone cause!
Maurizio Tiriticco - 11-04-2007
Educare contro l'invadenza mediatica

La lezione che Morin ha tenuto il 3 aprile a Roma costituisce un forte ammonimento per un serio riordino della nostra scuola, o meglio per una reale nascita di un Sistema Educativo di Istruzione e Formazione che, pur innestandosi sul nostro territorio e sulla nostra tradizione nazionale, sia però in grado di operare un solido e progressivo ancoraggio con realtà ben più ampie, che guardino all'Europa e non solo.
Morin non ha risparmiato critiche ad un certo tipo di scuola, per altro ancora molto radicata nel nostro Paese, almeno nella secondaria di primo e secondo grado, dove l'insistenza su contenuti rigidamente scanditi per discipline non aiuta a fare apprendere un alunno che, invece, si ritrova immerso, fin dalla nascita, in un indiscriminato intrico di informazioni e conoscenze erogate ad abundantiam.
Si tratta dell'abbondanza mediatica di cui la società tecnologicamente avanzata è prodiga e che si intriga con quella complessità che giorno dopo giorno mette in crisi tutte le certezze di cui fino a qualche anno fa andavano fiere le ricerche dell'economista, del sociologo, dell'antropologo.
La svolta a cui stiamo assistendo tutti noi delle società cosiddette avanzate, di cui siamo per altro protagonisti e vittime, non è affatto di poco conto. Se poi ci aggiungiamo tutti i neofondamentalismi d'assalto che le nuove migrazioni stanno scatenando giorno dopo giorno, con buon pace di tutte le suggestioni dell'intercultura e dell'integrazione, il contesto che ne deriva non è affatto incoraggiante.
Maurizio Tiriticco - 27-12-2006
Verso le nuove Indicazioni nazionali

La finanziaria è fatta! Ora bisogna fare la nuova scuola!
Al di là di proclami... di sapore postunitario, occorre veramente rimboccarsi le maniche e cominciare a costruire quel Sistema educativo nazionale di istruzione e formazione le cui linee sono tutte indicate nel novellato Titolo V della Costituzione.
Chi dopo il 2001 ha posto mano ad una pretesa riforma della scuola, di fatto ha utilizzato il Titolo V come una grimaldello per dar vita a quella scuola del punto e a capo che ha provocato quei danni che stiamo ancora scontando. In effetti, la Moratti nutriva da tempo una sua idea di scuola, molto personale e... personalizzante, ed ha colto l'occasione offerta dalla nuova Carta costituzionale per costruire un edificio così ben congegnato, fatto di una legge delega, di una lunga serie di decreti delegati e di altri provvedimenti così sistemicamente intrecciati che è molto difficile aggredire nel loro insieme! Si correrebbe il rischio di gettar via l'acqua calda della Moratti con il bambino della nostra scuola! Di qui la scelta saggia del cacciavite!
Ormai, però, siamo alla svolta! L'anno ponte è in stato avanzato, i suoi piloni sono più che logori e l'anno nuovo è alle porte. E' importante che fin da ora si realizzino le linee di quella scuola che la Costituzione ha chiaramente indicate!
Com'è noto, la Moratti era così preoccupata di dar vita al più presto e comunque al suo disegno che si è adoperata a scrivere le "sue" Indicazioni nazionali dimenticandosi, però, dei livelli essenziali di prestazione del servizio, anzi addirittura creando quel grosso pasticcio per cui quegli obiettivi specifici di apprendimento, che nell'art. 8 del regolamento sull'autonomia delle istituzioni scolastiche sono relativi alle competenze degli alunni, sono diventati invece, con una capriola da saltimbanco, livelli essenziali di prestazione del servizio erogato dalle scuole. Di qui la metafora dell'insegnante-cuoco a cui ricorre Bertagna (vedi Lavorare sulla riforma, "Scuola Secondaria", n. 10, 2005), quando afferma: "Un conto sono gli ingredienti che, secondo lo Stato, non possono mancare negli scomparti disciplinari della dispensa-magazzino di ogni scuola e di ogni docente, un altro i piatti formativi che la scuola e i docenti sono chiamati a cucinare per gli allievi". Di fatto l'insegnante-cuoco è invitato a scegliere tra le centinaia di OSA quelli più idonei per il menù personalizzato per ciascun allievo. Da questo assunto allo spappolamento degli obiettivi nazionali ed alla scheda faidaté il passaggio è stato breve, oltre che obbligato. E l'unità del Sistema educativo nazionale di istruzione è andato a gambe all'aria!
Ma queste sono cose già note, ed è inutile ritornarci. Il richiamo, comunque, può essere utile per coloro che in questi giorni si accingono al non facile compito di riscrivere le Indicazioni nazionali in modo che siano conformi allo spirito e alla lettera del dettato costituzionale.
Torniamo, quindi, alla Costituzione. Il comma 2 dell'articolo 117 afferma che lo Stato ha legislazione esclusiva in una serie di materie. Quelle che interessano il nostro discorso sono due: le norme generali sull'istruzione (punto n) e la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (punto m).
Una corretta lettura formale di queste indicazioni non può prescindere da una considerazione di carattere storico. La nostra scuola, dall'Unità ad oggi, ha conosciuto tre grandi periodi, la scuola dei programmi, la scuola della programmazione, la scuola dell'autonomia. Li ripercorriamo, scusandoci con il lettore per la necessaria stringatezza della esposizione.

Maurizio Tiriticco - 16-11-2006
Più di due anni fa, in piena polemica con la personalizzazione in versione Moratti e le schede di valutazione faidaté, scrissi il pezzo che segue.
"L'arciere, prima di lanciare una freccia, deve costruirsi un arco efficiente (fatto a regola d'arte) ...
Maurizio Tiriticco - 07-11-2006
Testo dell'intervento alla riunione nazionale DS su "Finanziaria e scuola"

Ha ragione Dario Missaglia quando dice che manca una nostra seria riflessione sull'elevamento dell'obbligo. Penso di essere una rara avis perché sono tra i pochi che hanno ...
Maurizio Tiriticco - 24-10-2006
Governo e Parlamento sono impegnatissimi in questi giorni a redigere la finanziaria, dalla quale indubbiamente dipende in larga misura il futuro del nostro Sistema educativo nazionale di istruzione. D'altra parte, però, le scuole vivono anche giorno dopo giorno e sono ancora in attesa di indicazioni per quanto riguarda la prima valutazione quadrimestrale.
Sono già intervenuto su tale questione, ma il tempo stringe e i segnali che giungono dalle scuole non sono incoraggianti: alcune si attesteranno sulle Indicazioni nazionali, non tanto per fede morattiana, quanto perché... questo offre il mercato; altre ripescheranno le schede pre-moratti; altre ancora compileranno un bel fricandò tra i vecchi Programmi e le nuove Indicazioni; altre ancora - e questo è grave - minacciano di non procedere alla valutazione in mancanza di precise indicazioni... quelle modeste ma certe... quelle con la i minuscola!
Maurizio Tiriticco - 17-10-2006
Giovanni Scaminaci sul numero 16 di "Azienda Scuola" analizza molto puntualmente i commi 1 e 2 dell'articolo 68 del Ddl della finanziaria 2007 relativi all'elevamento a 16 anni dell'obbligo di istruzione e rileva come e perché non si comprenda con ...
Maurizio Tiriticco - 14-09-2006
Una indicazione... attesa!

L'operazione cacciavite procede speditamente, però... in questi giorni cominciano le scuole, e i quattro mesi per la compilazione della scheda del primo quadrimestre non sono tanti e qualche... Indicazione in più per le ...
Maurizio Tiriticco - 04-09-2006
Chi si occupa di valutazione, sa che per prima cosa occorre rispondere almeno a cinque domande: 1 Perché valutare? 2 Per chi valutare? 3 Che cosa valutare? 4 Chi deve valutare? 5 Come si deve valutare? La recente Direttiva 649 del 28 agosto sulle ...
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